Storia del Cotto dell’Impruneta e del famoso Peposo

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In questo articolo vi parlo della storia del Cotto dell’Impruneta e di uno dei piatti legati a questa terra e tra i più famosi in Toscana: il Peposo.

Cos’è la terracotta?

Innanzitutto partiamo col capire cos’è questo materiale, in cosa viene utilizzato e come è collegato alla storia del peposo.

La terracotta è un tipo di ceramica, come lo sono anche il grès, la porcellana o le maioliche; ma la terracotta si distingue per il suo colore che varia dal giallastro al rosso mattone e ciò è dovuto alla presenza di alcuni sali e ossidi di ferro. Questi oltre a dare la colorazione tipica della terracotta la rendono anche più resistente rispetto alle altre ceramiche.

Image source: via Pinterest

Questo materiale è perfetto per la produzione di orci e vasi che nel Medioevo venivano usati dai cittadini per conservare all’interno l’olio e il vino.

Successivamente l’utilizzo della terracotta è stato impiegato anche nell’edilizia.

La storia della nascita della Terracotta di Impruneta

Sicuramente avrete visto la Cupola del Duomo di Firenze almeno 1 volta nella vostra vita, se non dal vero, probabilmente su qualche libro di storia dell’arte. Vi sarete certo domandati come fu possibile una costruzione così imponente e incredibile nel XV secolo d.C. 

Ma vi siete mai chiesti da dove venissero i materiali usati per realizzare quel capolavoro???

La risposta è proprio Impruneta. Infatti fu Filippo Brunelleschi, per gli amici Phil, ingegnere che realizzò il progetto per la Cupola, a scegliere quel particolare materiale per la realizzazione della sua opera. La terracotta è al tempo stesso forte e solida ma anche piuttosto leggera e quindi fu perfetta per essere impiegata per la costruzione della Cupola dove non c’era una struttura sottostante ma essa doveva sostenersi da se e contemporaneamente serviva un materiale non troppo pesante da poter essere innalzato. 

La particolarità del cotto dell’Impruneta

Vi domanderete come mai proprio in questa parte della Toscana si è sviluppata la produzione di questo materiale. La risposta è molto semplice: grazie alla natura. Infatti il terreno di queste zone  è naturalmente dotato di alcuni particolari componenti che lo rendono perfetto per la realizzazione della terracotta, tra questi il galestro che è un particolare tipo di argilla che rende la terracotta resistente al freddo.

La terracotta dell’impruneta veniva lavorata a mano dagli artigiani e poi cotta nelle fornaci, tutt’ora presenti a Impruneta. Proprio a queste fornaci si lega un’altra storia. Quella di uno dei piatti tipici della tradizione della cucina Toscana: il Peposo.

Image source: via Pinterest

La storia del Peposo

Cosa c’entra la storia della terracotta con un piatto tipico della cucina tradizionale toscana? C’entra eccome!

La nascita di questo piatto si deve proprio a quegli operai che lavoravano duramente tutto il giorno la terracotta. Questi lavoratori che purtroppo non potevano permettersi carni pregiate, prima di iniziare il loro turno, mettevano all’interno di alcuni cocci dei pezzi di carne di bassa qualità e per coprirne il sapore ci mettevano anche tanto vino e tanto pepe. Questa carne veniva cotta nelle fornaci in cui lavoravano la terracotta e quindi cuoceva a bassa temperatura e per molte ore. 

Questo procedimento di cottura faceva diventare la carne morbida e saporosa, così nacque un piatto che è ancora uno dei più famosi nella tradizione toscana: il peposo.

Questo piatto venne usato dallo stesso Brunelleschi per i suoi operai che lavoravano alla Cupola di Santa Maria del Fiore, in questo modo potevano risparmiare tempo e denaro, non dovendo scendere dalla impalcature ma potendo pranzare direttamente sul campo di lavoro.

Come cucinare il Peposo

Il peposo ha quindi una storia secolare, viene tutt’oggi realizzato con pezzi di manzo e con una cottura lenta; viene messo tanto vino e moltissimo pepe. 

Alcuni sostengono che nella ricetta tradizionale ci debba andare anche il pomodoro. Ma se pensate bene l’utilizzo di questo ingrediente fu introdotto in Europa solo successivamente alla scoperta dell’America (1492) ed è quindi impossibile che facesse parte della ricetta originale create molti e molti anni prima.

Vi lascio qua sotto una ricetta per realizzare il vostro peposo.

Per circa 6 pers.

  • 1 kg di muscolo di manzo
  • 2 bicchieri di vino rosso (Chianti)
  • 3 spicchi d’aglio
  • 1 cucchiaio di pepe nero in grani
  • sale

Preparazione

  1. Tagliare la carne a dadi e salarla. Metterla in un tegame di terracotta, coprirla con il vino rosso, aggiungere gli spicchi d’aglio, il pepe in grani e lasciarla riposare per un’oretta.
  1. Metterla sul fuoco a fiamma bassissima e lasciarla cuocere per circa 5 ore.
  2. Se a fine cottura il liquido dovesse sembrare eccessivo o poco denso togliere la carne, trasferire il liquido in un tegamino e farlo restringere per qualche minuto a fiamma vivace. Appena pronto versarlo nuovamente sulla carne e mescolare.
  3. Il peposo si serve caldo accompagnato da fette di pane tostato

Impruneta è conosciuta non solo per il suo Cotto e per il Peposo ma anche per la famosa Festa dell’Uva che si tiene ogni anno nel mese di settembre.

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